LE MANS. - Elegante, impermeabile scuro, abito estivo e scarpe di finissimo coccodrillo Mr. Carroll Shelby è comparso a Le Mans domenica mattina per controllare il lavoro dei suoi...omini. L'ex pilota, . ora costruttore affermato, gi unto dalla Califonia con il « Jet» personale ha voluto assistere ai primi assaggi del nuovissimo « monstre» Ford di 7000 cc. battezzato « Jack », Appariva molto diverso dallo Shelby dello Scorso anno quando vestito all'americana passava intere ore a dirigere le operazioni al box, oggi che il suo nome è diventato il simbolo dell'America sportiva egli si limita a supervisionare ciò che il suo rappresentante più diretto Carroll Smith fa.

A Le Mans l'offensiva sferrata dalla Ford alla più diretta rivale, la Ferrari (assente ingiustificata), è apparsa nella sua più spiccata evidenza. Gli imponenti mezzi, finanziari fino ad ora mostrati sono applusi ridicoli in' rapporto a qulli spèsi per quest'ultima trasfertà in terra di Francia, ed a confedimare ciò basta il milione di dòllari spesi dalla Ford per allestire il prototipo « j ».

Una cifra imponente, identica., a quella che Ferrai ha speso nel 1965 per il suo reparto corse.

Un aereo a quattro ruote

Dinanzi a, queste cifre non restano più dubbi. La vittoria non puòsfuggire quàndo si cerca di ottenerla con ogni mezzo. A Detroit, sotto la direzione di Mr. Leo Beebe si è lavorato alacremente per dare forma alla nuova arma anti-Ferrari. Il risultato degli studi è apparso per la prima volta sul circuito della Sarthe. Con questo potentissimo prototipo-sport l'automobilismo entra in una fase diversa da quella finora svolta: la passione dei piccoli costruttori lascia il posto alla più evoluta tecnica dei grandi complessi industrali.

Là Ford 7000 « J» più che un'automobile da competizione appare come un aeroplano a quattro ruote, un mezzo a cavallo fra la scienza più evoluta e la fantascienza. Appare quasi il prodo'tto di runo « staff» di uomini di Cape Canaveral, un veicolo capace eli prestazioni impressionanti costruito con materiali costosissimi e progettato da personale dal1a mena te proiettata nel più lontano futuro,

«All'inizio della stagione -ci ha detto Mr. Preuss, Public Relations della casa americana - ci siamo premessi tre obbiettivi; vincere a Daytona, Sebringe Le -Mans. I pri mi due ti abbiamo raggiunti, ora non ci tresta che Le Mans". '

La partecipazione alle competizioni sportive della Fard è subordinata alla notevole pubblicità che le corse danno; vincere a Daytona ed a Sebring ha rappresentato per la Ford un investimento redditiziopoiche nel breve volgere di due mesi a Detroit, le richieste di modelli correnti hanno subito notevoli aumenti. Una vittoria nella « 24 Ore» francese rappresenta poi il « non plus ultra», vincere a Le Mans vuol dire essere i migliori in assoluto; la gente crede in questa corsa. Per questo la Ford ha speso miliardi, poiche solo correndo e vincendo si puo oggi sperare in un miglioramento nell'andamento delle vendite ed infine perche l'esperiehza acquisita in corsa serve da ,base per modificare in, meglio le auto di tutti.

La presenza Ford era imponente: quaranta uomini di cui dieci meccanici e trenta tecnici, tre vetture, due del tipo MK2 con motore 7000 ed una del tipo « J» con cambio automatico.

Il battesimo di Le Mans è risultato positivo. L'inedita 7000 ha non solo ottenuto il miglior tempo ma ha anche abbassato il record ufficioso ottenendo un magnifico 3'34"4/10 girando ad una media di Km. 226,024. Chris Amon è stato l'artefice di questo exploit bianco e bleu. Tecnicamente la nuova, versione 7000 presenta un telaio in lamiera d'alluminio di disegno particolarissimo, nuove sospensioni; freni smontabili completamente per una facile sostituzione in caso di bisogno - in corsa oltre ad una nuova carrozzeria estremamente aerodinamica. Il motore di 475 HP ha la lubrificazione a carter secco. In luogo del cambio tradizionale è montata una trasmissione automatica accoppiata ad un cambio a due velocità.

Dopo lo « choc» americano Le Mans ha riservato un'altra vettura di particolare rilievo: la Màtra/BRM. Si tratta di una vettura costruita dalla notissima casa francese di aeroplani montante un motore B.R.M. di 2000 cc. che sviluppa a 9500 giri una potenza di 220 HP. L'unità motrice è derivata dal 1500 di formula uno edizione '64 con collettori di scarico posti lateralmente (e non al centro del « V» dei cilindri come sull'ultima edizione). Il telaio progettato dalla Matra è un traliccio di tubi a sezione rotonda. Il cambio, a cinque marce è di costruzione, ZF. Guidata da Schlesser essa ha ottenuto il miglior tempo, deile 2000 cc. fermando i cronometri sull'ottimo tempo di '3'52" media 208.878 chilometri all'ora; La prestazione superlativa di questo prototipo nato dalla collaborazione, franco-inglese lascia ben sperare per il futuro. Il prossimo giugno durante la « 24 Ore» tre case lotteranno per conqutstare la vittoria della categoria 2000: la Dino, la Porsche ed infine la Matra-B.R.M.; da questo duello il record sul giro verrà certamente abbassato nel corso della « 24 Ore».

Due nuove Carrera

La Porsche ha rivolto i suoi studi più che sul perfezionamento dei motori sulla profi:latura aerodinamica delle Carrera « 6». Tre vetture presenti alle prove e tutte tre differenti. Quella di Nocker, risultata la più veloce aveva anteriormente due «iposostentatori» che aumentavano l'aderenza al suolodell'avantreno, quella di Linge presentava un frontale molto più piatto e lungo ed una coda a profilo deportante. La terza versione non presentava particolari differenze rispetto alle Carrera « 6 » normalmente vendute ai clienti. Di grandissimo rilievo anche la prestazione delle aerodinamicissime Alpine 1300. Le vetture francesi hanno dimostrato - particolari doti velocistiche. La migliore ha ottenuto 4'00" 9/10 vale a dire che ha coperto un giro del circuito alla media di Km. orari 201,161. Presente alle prove anche la Serenissima in versione berlinetta che dopo aver montato sabato un motore di 3500 cc. ha optato domenica per una versione di soli 3000 cc. La vettura del Conte Volpi ha per la verità deluso avendo ottenuto prestazioni tutt'altro che buone. Nella lista delle migliori vanno inserite le Ford GT 40 prototipo del la scuderia inglese Alan Mann. Si tratta di normali sport alle quali è stata però rifatta la carrozzeria ora in lamiera, d'alluminio anziche di fibra di vetro pesanti circa 200 chilogrammi meno Qella versione normale. Con una di queste GT 40 di 4700 cc. Stewart ha ottenuto il quarto miglior tempo assoluto.

Con simili premesse la « 24 Ore» si preannuncia di particolare interesse. La lotta Ford-Ferrari e Dino-Porsche-Matra/BRM lasciano ben sperare.

Author: ArchitectPage

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